Steven Spielberg ha una teoria sugli ufo avvistati negli Stati Uniti

Ovviamente l’immaginazione di un artista come Steven Spielberg si è subito accesa: “Non penso che siamo soli nell’universo, è matematicamente impossibile, del tutto impossibile. Ma allo stesso tempo sembra impossibile che qualcuno ci possa visitare da 400 milioni di anni luce da qui, almeno che non riescano a usare i wormhole”, ha spiegato. Ma ecco appunto che questa riflessione l’ha portato a un’altra ipotesi: “La cosa più ottimistica che penso di questi oggetti che l’esercito, la marina e l’Air Force stanno riprendendo coi loro obiettivi è che magari non vengono da una civiltà a 300 milioni di anni luce da qui. E se invece fossimo proprio noi, 500mila anni nel futuro, che torniamo a documentarci come antropologi sulla seconda metà del ventesimo secolo, l’inizio del ventunesimo?”. Niente alieni, dunque, ma umani del futuro: “Magari sanno qualcosa che noi non sappiamo su quello che è successo e cercano di ricostruirlo andando centinaia di anni indietro nella storia”.

Con la sua solita vena comica, Colbert ha fatto notare che, affinché tutto questo sia verosimile, vuol dire che l’umanità deve sopravvivere ancora per centinaia di migliaia di anni: “Certo che sopravviveremo”, ha risposto Spielberg con il suo solito ottimismo: “O almeno una percentuale di noi sopravviverà in modo da permettere alle generazioni future di prosperare”. E chissà anche che, da tutte queste teorie futuribili, il grande filmmaker non trovi l’ispirazione per un altro film che sarà anch’esso studiato dagli antropologi del futuro.